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I "venditori" della politica
Di Alex (del 30/07/2006 @ 19:19:51, in Politica, linkato 1214 volte)
Provate, provate a ragionare rispetto al vostro lavoro, alla vostra vita...
Vi è mai capitato che un'esperienza vi abbia fatto rendere conto del fatto che ognuno di noi pian piano soffre di deformazioni professionali? Chi più chi meno ragiona secondo quello che vive ogni santo giorno.
Per questo occorrono spesso delle situazioni (corsi, viaggi, rapporti umani, esperienze anche di vita) in cui uno esce e acquista più coscienza di sé stesso.
Il dover pensare a vendere è, di fatto, uno dei lavori più deformanti, in quanto stimola la persona ad adattarsi a tutti dei modelli che sono necessari per riuscire vincenti in quel campo.
Con questo intendo la vendita non solo del commerciante, ma anche del finanziere, dell'industriale, del venditore, del televenditore, del piazzista, del commesso, di chi procaccia la pubblicità etc. etc.
Al di là dei dovuti liveli di coinvolgimento diversificati, chi vende non può seguire l'istinto naturale, i desideri umani emotivi, la sincerità delle sue intenzioni, pena la sconfitta del mercato. Ci si allena insomma ad essere tutto effetto subito, e ad avere l'istinto non per la conoscenza delle cose del mondo e della vita, ma per come venderle.
Chiaritemi adesso se qualcuno che abbia una deformazione professionale dl genere, o anche una qualsiasi, possa permettersi di decidere per più persone e su più campi di gestione sociale.
Senz'altro a seconda delle deformazione vrranno tralasciati alcuni campi considerati inutili o verranno modificati per dare luce agli altri, ad esempio vendere la cultura o guadagnare facendo del sociale.