Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Alex (del 13/06/2006 @ 08:17:27, in Politica, linkato 1553 volte)
Ormai viaggio molto in autostrada per lavoro, e devo dire che sono convinto di alcune cose.
Primo che in Italia sia una delle scelte più pericolose per la propria vita imboccare una rampa indicata in verde,
secondo che forse l'idea di avere il limite di velocità a 150 Km/h non era poi così assurdo.
Quando mi capita di viaggiare in terza corsia, spesso ai 130 km/h un'auto si avvicina da tergo a 3 metri e lampeggia, allora per mantenere un'andatura decente mi tocca anche toccare i 160 km/h. L'andazzo evidenzia che i 150 sarebbero normali in terza corsia, salvo che anche quando sono ai 160 mi capita di trovare qualcuno che frena si avvicina e lampeggia.. quindi che fa i 180/200!!!
Allora, alziamo, ma poi ai 150 non devo neanche concepire che ci sia qualcuno che vuole passare e se lampeggia è scemo o pazzo perchè non può andare ai 151. Capita anche in tangenziale o su strade normali! ma se io vado al massimo della velocità consentita perchè c'è sempre qualche deficente che vuole passare?
Credo appartengano alla razza peggiore: gli italiani arroganti, ossia i fancazzisti più stupidi della terra.
Alziamo il limite, ma massacriamo (penalmente) quelli che lo superano.
Di Alex (del 30/07/2006 @ 19:12:05, in Politica, linkato 1299 volte)
No c'è dubbio che in Italia queste due visioni abbiano delle peculiarità politiche. Tralsciando coloro che saltan da una parte all'altra solo per mantenere il potere, razza di trasformisti indegni di qualsisi pietà e rispetto.
Negli anni si è visto, pur con le differenze dei casi specifici:
La sinistra = rimanere legata a pensieri faraginosi, programmi colossali, parolai infiniti, belloni di turno, tantissimi bei porgetti ma con una fondamentale incapacità di portarli a termine nella realtà
sono insomma ancora avulsi dalla realtà e incapaci di intervenire con effetto.
Rimane però il fatto che a lungo termine sono i loroiprogrami che tengono conto democraticamente di tutti e non fanno solo il gioco di alcuni... sulla carta.
La Destra = meno parole, più fatti, grandi effetti visivi subito, ma conseguenze disastrose nel lungo termine; sanno ragionare in termini pratici, economici e politici, ma, almeno in Italia, da sempre fanno li gioco di alcuni e solo di quelli.
Spesso provengono dall'economia, professionisti e spesso "Venditori" ossia nel commercio e su questo richiamo una riflessione.
Di Alex (del 30/07/2006 @ 19:19:51, in Politica, linkato 1282 volte)
Provate, provate a ragionare rispetto al vostro lavoro, alla vostra vita...
Vi è mai capitato che un'esperienza vi abbia fatto rendere conto del fatto che ognuno di noi pian piano soffre di deformazioni professionali?
Chi più chi meno ragiona secondo quello che vive ogni santo giorno.
Per questo occorrono spesso delle situazioni (corsi, viaggi, rapporti umani, esperienze anche di vita) in cui uno esce e acquista più coscienza di sé stesso.
Il dover pensare a vendere è, di fatto, uno dei lavori più deformanti, in quanto stimola la persona ad adattarsi a tutti dei modelli che sono necessari per riuscire vincenti in quel campo.
Con questo intendo la vendita non solo del commerciante, ma anche del finanziere, dell'industriale, del venditore, del televenditore, del piazzista, del commesso, di chi procaccia la pubblicità etc. etc.
Al di là dei dovuti liveli di coinvolgimento diversificati, chi vende non può seguire l'istinto naturale, i desideri umani emotivi, la sincerità delle sue intenzioni, pena la sconfitta del mercato.
Ci si allena insomma ad essere tutto effetto subito, e ad avere l'istinto non per la conoscenza delle cose del mondo e della vita, ma per come venderle.
Chiaritemi adesso se qualcuno che abbia una deformazione professionale dl genere, o anche una qualsiasi, possa permettersi di decidere per più persone e su più campi di gestione sociale.
Senz'altro a seconda delle deformazione vrranno tralasciati alcuni campi considerati inutili o verranno modificati per dare luce agli altri, ad esempio vendere la cultura o guadagnare facendo del sociale.
Di Alex (del 22/02/2007 @ 08:36:17, in Politica, linkato 1172 volte)
Ancora,
il governo cade per due dissidenti dell'estrema sinistra,
scordiamoci di pagare meno per le ricariche dei cellulari, di vedere applicate le prime riforme nelle leggi, ora pazzescamente indecenti, per gli stranieri;
scordiamoci le privatizzazioni che finalmente riducevano il potere delle lobby, cancro dell'Italia che si dimostra in questo mafiosa dall'estremo nord all'estremo sud;
scordiamoci di avere la possibilità di ridurre le azioni militari all'estero, persino i pacifisti si dimostrano perfettamente masochisti, in quanto un governo più di sinistra di questo in Italia non è certo possibile, mentre un governo di destra sicuramente sarà anni luce dalle loro posizioni;
scordiamoci di avere finalmente un po' di laicità in questo paese dove i cattolici pensano che solo le loro idee valgono la pena di essere ascoltate con piglio molto poco democratico;
certo osserviamo di che giochetti è al solito capace la sinistra tronfia e senza profondità che abbimo in Italia;
siate sicuri che ci aspettano altri cinque anni di demenza politica;
Amen
Di Alex (del 28/04/2007 @ 12:32:17, in Politica, linkato 1245 volte)
Ho deciso di ricandidarmi in consiglio comunale a Parma, richiamato dal mio senso civico e dal desiderio di FARE QUALCOSA per la situazione disastrosa in cui viviamo a livello politico e sociale.
Dopo la lista civica Città Viva con Gianni Caligaris nel 1994 e dopo i Verdi Ecologisti nel 2002 come sempre lo farò con un gruppo che non sia un partito strutturato, che nasca i più possibile dal basso e che sappia dare voce e credito ai singoli cittadini senza guardare a quanti voti portano, quindi sarò nella Circoscrizione Cittadella ed in Consiglio Comunale per ParmaInComune.
Alessandro Mazzoli
Di Alex (del 22/05/2007 @ 21:40:16, in Politica, linkato 1575 volte)
Lettera ai cittadini di Parma
Alessandro Mazzoli
Candidato come consigliere comunale per la lista ParmainComune con Cinzia Ferraroni.
www.parmaincomune.it
Sono convinto che questo voto per l'elezione del nuovo sindaco di Parma sia l'occasione per garantire alla città la possibilità di esprimere le sue potenzialità non solo affaristiche.
Per fare questo credo che non si debba spingere Parma solo verso uno sfruttamento economico, ma proprio a partire da quello e grazie a quello aprire le infinite possibilità che questa città ci offre, rendendo il Comune un vero strumento di organizzazione e di servizio.
La città in questi anni è stata trasformata in un luogo per turisti, bella a vedersi ma povera di spirito e di vita interna, assecondando solo una parte delle sue caratteristiche, quella ducale e imprenditoriale, con una superficialità che ha sempre danneggiato lo spirito e l’immagine di Parma. Niente erba, parcheggi blu fin sotto il Comune (per questo tutti cercano di parcheggiare in centro), ma anche in periferia, grandi infrastrutture, grandi nomi della cultura, giardini come parchi ducali, piazze come rotonde, ma gli spazi per noi, il verde, quello vero con piante, erba e fiori che si possa vivere e non solo guardare, la cultura dei giovani e dei cittadini, i prezzi accettabili per i parcheggi e gli spettacoli?
Io lavoro a Parma e vivo a Bologna, quindi so quanto questa vita ci porti a pensare ai soldi e al fare, all'agire quindi alla funzionalità delle cose anche per il poco tempo che resta e lo stress quotidiano; quasi non si riesce ci pensare ad altro.
Che senso può avere però trasformare una città in un macchinario per produrre ed erogare servizi e basta, tanto varrebbe vivere altrove e trasformare la città solo in un centro produttivo, abitata da guardiani e basta. Ha senso uscire dal lavoro, dalle necessità quotidiane e trovarsi in uno spazio adatto solo a quelle, senza zone di pace, di umanità, di contesti devoti?
La ricchezza dell'uomo è un'altra, la sua umanità, la sua cultura in senso ampio, il rapporto con gli altri, la preghiera in ogni sua forma, gli interessi, lo svago, la lettura, gli affetti, i suoi sogni e i suoi progetti, la solidarietà; noi siamo molto più ampi dei nostri doveri e di quello a cui la nostra società tende a ridurci.
Decidere a priori la quantità di cittadini è come vedere in Parma solo strumento, un attrezzo e non rispettare coloro che vi abitano e che vivono qui.
Io desidero una città anche per i giovani, i ragazzi, sia di Parma che studenti di altre città o stranieri, per gli anziani, che valorizzi la loro storia, le tradizioni (cambiare i luoghi del vissuto con continui cantieri è un trauma per anziani e non rispettoso della vita quotidiana e della loro storia), per i bambini e gli adulti, questi non sono solo automi per fare soldi e produrre, non sono carne da salotto e da lavoro fino alla vecchiaia, hanno esigenze e profondità, il lavoro, il denaro e le responsabilità dovrebbero essere una parte non tutta la loro vita!
Voglio una città come non è mai stata, diversa: con opportunità in tutti i campi, con spazi liberi per giovani e anziani, con la possibilità e la serenità di proporre e progettare cose nuove, non la solita Parma dei monopoli, della cultura e degli spazi costosi per i pochi, dell’immagine e del cemento, fumo e non arrosto.
Dove sono i corsi per chi vuole crescere?
Dove sono i nuovi quartieri che tengano conto della vivibilità e delle persone?
Noi proponiamo le Case di quartiere ONLUS, associazioni dei cittadini dei quartieri, spazi per la socialità, a disposizione di giovani, anziani e stranieri, in grado di valorizzare le esigenze creative dei giovani, di integrazione degli stranieri e di socialità degli anziani.
Proponiamo un incubatore di associazioni culturali, dove associazioni diverse possano trovare spazi adatti per trovarsi e per le loro attività, a prezzi accessibili e condividendo gli strumenti e la formazione.
Saranno meglio 10 spettacoli a 40 euro o 3 a 40, 5 a 20, 10 a offerta, 30 laboratori e 30 corsi?!
Vi è una grande differenza tra la fruizione passiva della cultura ed il coinvolgimento diretto nel processo culturale.
In questi anni sono passati molti nomi a Parma, sono stati attivati nuovi servizi per i giovani e la cultura, ma è alquanto diverso aprire un ufficio o mantenere l’esistente ed investire invece energie politiche, umane e finanziarie per lo sviluppo dello stesso.
Lo sbilanciamento delle risorse è evidente: strutture, ma pochissimo per i contenuti: quanto è stato speso per le politiche giovanili? Per i corsi culturali? Per gli spazi a disposizione della cittadinanza?
Io sono laureato in storia dell'Arte dunque apprezzo la bellezza delle foreste, l'aspetto curato degli edifici antichi, la pace che trasmette un ambiente equilibrato che sia vicino alle forme naturali.
L’architettura moderna invece sono convinto che trasmetta fastidio e nervosismo a chi ci abita, acciaio, cemento e vetro non costruiscono spazi a misura d’uomo, funzionali alla sua serenità.
Io credo che se un quadro ha una buona mano, un bel tratto ma manca del contenuto e della vita risulta brutto ed inutile.
Hanno senso quelle piazze cementificate con gli alberi arginati dal cemento o quei viali trasformati in parcheggi, con le panchine tra il traffico? Piazza Picelli, piazzale Boito, piazzale Borri, piazzale Pablo, viale dei Mille, via Pier Maria Rossi, viale Osacca, e persino i Parchi trasformati in oggetti da vedere. La natura è tale se si vive, si entra in essa, un albero senza erba non è natura, non è un giardino e neppure un parco. Gestire la natura, avere potere sulla natura significa non rispettarne l'essenza che è autonomia.
Riqualificare non è mercificare, gli spazi "moderni" sono fastidiosi, non tengono conto del substrato storico, vi sono molti spazi a piedi e molto spazio inutilizzato, metallo vetro e cemento non creano ambienti salubri e piacevoli, finora si è sacrificata la natura per il progresso, per una città macchina di memoria futurista.
Parma rimane una città verde, ma di giardini privati, di spazi turistici o di natura artificiale (fioriere e vasi), una natura per pochi quindi una natura innaturale!
Ricordiamo che i simboli del nostro quotidiano hanno effetto su quello che proviamo e sulla nostra stabilità emotiva e psicologica.
Insomma, parliamoci chiaro, perché il parmigiano medio non riesce a capire che dagli anni sessanta fino ad oggi le amministrazioni di Parma hanno governato quasi prevalentemente
Per gli industriali e per chi i soldi li possiede già.
Servizi web, servizi stradali, spettacoli culturali: strumenti, belli come aspetto, ma vuoti!!!!!!!!!! Gli oggetti, gli strumenti valgono quando sono in mano alle persone.
Parma reale, città di tradizioni emiliane, fatta di affetti ed emozioni vere è quella più quotidiana, delle piccole cose, con i tempi più lontani dalla metropoli, quella del popolo, di là da l'acqua, ma è proprio in una città dove si uniscono le esperienze di vita, il giovane e l'anziano, lo studente di La Spezia o di Bari e il Parmigiano, il Fidentino o il Borgotarese, il turista, lo studente straniero o l'immigrato, ove chi lavora alla Bormioli vive gli spazi come chi dirige un settore della Barilla che si trova i piacere di vivere.
Questa è una città degna, qui le strutture sono strumenti che si appoggiano a qualcosa di solido, di ricco, di vero; ma a Parma ora si insegue l'imprenditore, l'Immagine, la ricchezza, strumento utilissimo, ma strumento e basta, non fine, che acquista valore solo se poi impiegato nella vita affettiva, sociale, solidale delle persone.
Di Alex (del 22/05/2007 @ 21:46:57, in Politica, linkato 1129 volte)
Ebbene no: era Pietro Vignali anche se non sembrava...
Di Alex (del 15/06/2007 @ 08:17:13, in Politica, linkato 1183 volte)
Parma ha il suo sindaco, il sindaco che si è scelto e forse, come alcuni direbbero, meritato.
Poca attenzione, nessuna etica individuale che permetta di punire le scorrettezze, servilismo e poca capacità critica oltre ad un esasperato individualismo serbaggio (come direbbe Camilleri) credo caratterizzino molti elettori italiani di questo periodo.
Io non vivo più a Parma, i miei amici, in buona parte, neppure. In ogni caso non abbandonerò il mio impegno per far rispettare la storia delle città, la vitalità della natura, i desideri dei giovani e l'umanità delle persone.
Speriamo che, anche solo per sbaglio, alcune di questi postulati per una vita decente si realizzino lo stesso in questi anni.
Di Alex (del 09/09/2007 @ 17:50:45, in Politica, linkato 1103 volte)
Ancora, che due palle!
Pier Ferdinando Casini, democristiano perdente, ipocrita divorzista risposato che difende la famiglia e cavalca i beceri bigottismi cattolicisti, si permette di definire il V-day "la più grande delle mistificazioni", una manifestazione "di cui dovremmo tutti vergognarci".
Si permette di dire "è stato attaccato Biagi che invece andrebbe santificato".
CHE SCHIFO!
Primo: un politico dovrebbe essere al SERVIZIO dei cittadini e non permettersi di giudicare coloro che partecipano ad una manifestazione con l'intento di riappopriarsi della politica.
Secondo: Biagi era un uomo, un tecnico, quindi che cazzo centra il fato di santificarlo, è stato ucciso, e questo è da condannare, ma nessuno di deve permettere di considerare perfetto l'operato di una persona solo perchè è morta.
Dove sono finiti, ad esempio, tutti quelli che consideravano Pavarotti un cantante di bassa qualità?
Quanti schifosi ipocriti bugiardi ci sono in questa Italia?
La legge Biagi non ha fatto che assecondare il peggio del mercato del lavoro.
Terzo: al V-day, nessuno l'ha detto invece io posso perchè c'ero davvero, erano per l'80-90% giovani tra i 20 e i 40 anni, giovani di certo rispetto alla classe politica, cosa vuole dire secondo voi?
Ultimo: vedremo cosa vuole fare Beppe Grillo, ma ciò NON TOGLIE CHE CI SONO MIGLIAIA DI CITTADINI INCAZZATI, anche senza avere a disposizione uno strumento di espressione politica. VERGOGNATEVI partiti che non siete capaci di agire onestamente, seriamente, eticamente e decentemente, siete dei perdenti.
Di Alex (del 06/12/2007 @ 10:22:05, in Politica, linkato 1138 volte)
Nulla si può dire se non che sotto sotto ha pienamente ragione: la sinistra al governo non è la sinistra come dovrebbe essere, non ha combattuto i poteri forti, le lobby e la modalità becera capitalistico/consumista che mette tutto nell'ordine del profitto e del potere. Per quanto le scelte fatte siano state molto più interessanti di quelle Berluskoniane, (neppure di destra, ma solo e univocamente concertate con i propri interessi e quelli di altri 10 o 11...), non si può dire che ci sia stata un'inversione di tendenza evidente e i grado di dare spazio ad un po' di speranza per un paese piuttosto sfasciato. Andate a vedere come si vive al nord d'Europa, in qualsiasi paese e noterete la differenza...
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