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Esperienze di volontariato nella psichiatria. L'ISOLA CHE NON C'ERA Questo è il racconto di un'esperienza fatta a Parma, all'interno del "Santi", Centro residenziale e semiresidenziale terapeutico - riabilitativo per pazienti psichiatrici del Dipartimento Salute Mentale A.U.S.L. di Parma. L'idea è nata da un gruppo di allievi del 3° Percorso Professionale dell'Accademia Italiana Shiatsu-Do sede di Parma, coordinati dalla propria assistente, i quali, dopo piccole esperienze di volontariato con altre associazioni, hanno pensato di proporre lo shiatsu all'interno di questa struttura. Ci stimolavano e incoraggiavano in questo senso le varie esperienze del genere realizzate da nostri colleghi in altre città. La dirigente della struttura, dottoressa Cocconi, gli infermieri e gli educatori che vi lavorano hanno accolto con entusiasmo questa proposta in quanto attratti, dopo averlo provato su di loro, da questo particolare tipo di contatto. Le persone che hanno partecipato a questo progetto in varie vesti sono circa 26 ( 17 pazienti, 3 educatori, 6 operatori shiatsu ) e penso che ognuno di loro abbia tratto da quest'esperienza qualcosa di importante. Il progetto era semplice: una serie di trattamenti da svolgersi con cadenza settimanale per un periodo di tre mesi. All'inizio sia gli educatori del centro, sia gli operatori shiatsu si sono preoccupati di studiare alcune strategie a tavolino, in quanto si voleva avere un approccio il più possibile dolce e non invasivo, che erano: -lasciare la possibilità ai pazienti di scegliere tra gli operatori da chi volessero essere trattati -cercare di costruire un rapporto individuale trattando sempre la stessa persona -chiedere ai pazienti in quale parte del corpo preferissero essere toccati -spiegare verbalmente quello che si andava a fare -inserire in modo graduale le persone considerate " difficili" E' stata fatta una riunione con gli ospiti stessi, per spiegare il progetto e raccogliere adesioni,gli obiettivi del progetto erano: - migliorare il benessere psicofisico e stimolare le risorse vitali - accrescere la capacità di comunicazione - creare momenti in cui il contatto corporeo venisse vissuto come gratificante e tranquillizzante - stimolare la percezione del proprio corpo vivendolo in modo positivo in quanto trasmettitore di sensazioni piacevoli - portare attenzione e sensibilizzare per quel che riguarda questo particolare tipo di pazienti Il numero degli ospiti partecipanti è stato all'inizio quantificato in circa 7/8 persone, ma si è lasciato libero accesso a tutte le persone che volessero ricevere un trattamento: nella verifica finale gli ospiti che avevano partecipato più o meno regolarmente sono risultati 17. Il personale della struttura ha potuto provare il trattamento prima degli ospiti, e, quando ve ne è stato il tempo, all'inizio, insieme agli ospiti stessi, perché facessero da tramite indispensabile in una prima conoscenza. Possiamo affermare che il progetto ha dato ottimi risultati, in quanto le precauzioni studiate all'inizio sono risultate non necessarie dopo il primo, secondo incontro; gli ospiti non hanno avuto difficoltà a sdraiarsi per ricevere il trattamento e, tranne in un paio di casi , da subito vi sono rimasti per un'intero trattamento di 50 minuti, sperimentando una situazione di benessere e rilassamento. A detta degli educatori del centro questa è stata l'unica attività per la quale gli ospiti non dovessero essere stimolati e accompagnati, ma si presentavano invece puntuali nel giorno e orario stabilito, ed in numero sempre maggiore. Questo è stato di grande stimolo e gratificazione per il nostro gruppo, così come la relazione da subito instauratasi con gli ospiti, che hanno dimostrato di essere molto sensibili a questo tipo contatto, e lo hanno espresso con l'accoglienza che ci riservavano, calda e piena di affetto. Dopo la pausa estiva , e visti i risultati, il progetto è stato riproposto e arricchito: su proposta di alcuni pazienti infatti, nei mesi da ottobre a dicembre i pomeriggi dedicati a quest'attività per i pazienti del "Santi" saranno 2. Continueranno i trattamenti, e sarà organizzato un piccolo corso di shiatsu al quale parteciperanno insieme ospiti ed educatori, che per primi hanno accolto positivamente questa proposta. Essa permetterà infatti di contribuire a far sì che la struttura sia sempre più " aperta ", sia per quanti giungono dall'esterno, sia per gli ospiti che possono in questo modo imparare qualcosa da poter " dare " all'esterno, sia nei rapporti stessi tra educatori e pazienti. Il corso sarà strutturato per un totale di ore 24 distribuite in incontri settimanali nell'arco di tre mesi, e tenuto dalla scrivente come attività di volontariato. Per questo nuovo progetto gli obiettivi, oltre a quelli già menzionati, saranno volti all'approfondimento della relazione tra educatori e ospiti, e all'accrescimento del loro senso di autostima che sempre avviene quando si è disposti ad imparare qualcosa di nuovo. Ecco alcune dei semplici commenti fatti dagli ospiti …. Giordano - con i trattamenti shiatsu si sta bene….avevo mal di schiena, ora sto meglio- Michela - mi piace lo shiatsu, mi dà un'"addormentamento"…dopo sto meglio- Livio - lo shiatsu mi è piaciuto, sono riuscito a raggiungere uno stato di benessere, sono più sciolto ed anche a livello di umore sto meglio. Mi piacerebbe acquisire una competenza in questa tecnica…- Nicola- i trattamenti shiatsu vanno bene, io ci sto bene, vorrei continuare… Adolfo- mi sono piaciuti i trattamenti, mi sentivo sollevato, mi facevano sentire più sveglio.. Fabio- io conoscevo lo shiatsu da circa due anni, sono appassionato di cose orientali, però non l'avevo mai provato su di me, avevo letto un libro. Poi qua al day-ospital vi ho conosciuto e ne ho approfittato per sperimentarlo sul mio corpo. Siete molto bravi perché sapete tutti i punti del corpo, ho avuto riconoscenza e mi sono fidato, perché era fatto con cura e con calma, mi ha dato un effetto di rilassamento ed energizzazione, mi sentivo ristorato. Gabriele- l'ho fatto poche volte ma mi è piaciuto, mi sono sentito bene, molto rilassato, sentivo l'effetto per i due o tre giorni successivi, mi sentivo anche più energia. Valeria.- la malattia psichiatrica è molto complicata da descrivere, è difficilmente comprensibile anche alle persone che stanno e vivono vicino a noi pazienti. Tutto ciò determina isolamento e solitudine, distacco dal mondo reale e dagli affetti. Non esiste più un contatto umano che concretizzi la presenza al di fuori di noi, che desideri il nostro bene. Il bene che gli operatori ci somministrano sono pastiglie e gocce ad intervalli regolari o al bisogno qualche dose in più. Da quando mi sottopongo al trattamento shiatsu ho riscontrato un netto miglioramento della mia psiche e del mio soma, gli operatori shiatsu riescono a trasferirmi energie positive e benessere. Oltre a questo si è instaurato un rapporto di affettività e di amicizia che mi giova all'anima più di qualsiasi altra terapia. E degli educatori.. Stefano - Non è un'attività subita, non c'è chi fa e chi riceve, si entra in una sfera particolare della quale i nostri ragazzi hanno bisogno perché spesso si parla di integrazione, affettività, di socializzazione, ma per noi è difficilissimo abbracciarsi, è raro avere una carezza, è molto più facile che ci sia un contatto solo verbale….Il trattamento shiatsu è qualcosa di più, innanzitutto perché dura per quasi un'ora, e poi perché c'è un'attenzione a come si sente l'altro, alla reazione che può avere toccando una parte anziché un'altra, c'è comunicazione, l'affidarsi all'altro…Alcuni degli ospiti che sono particolarmente restii anche alla sola comunicazione verbale hanno mantenuto nel tempo l'impegno del trattamento, anche senza essere chiamati. Hanno aderito a questo progetto persone che hanno rifiutato altre attività. Perché questa gli procurava piacere.. Daniela - Ho in mente un ragazzo che è sempre stato affascinato dalle arti marziali, ma non le ha più praticate a causa dei suoi disturbi, lo shiatsu ha risvegliato questo suo interesse, permettendogli di incanalare e contenere la sua aggressività Luigi - Mi sembra molto valida l'idea del corso frequentato sia dagli educatori, sia dagli ospiti, si rompe in questo modo la barriera operatore-utente, inoltre crea la prospettiva di poter muoversi verso l'esterno, di dare qualcosa al mondo di fuori…da oggetto diventerebbero soggetto..una persona che ha problemi a farsi toccare può forse superarli se lui può condurre il gioco, toccare gli altri, in una situazione protetta. Ciccia - ho visto alcuni ospiti del residenziale che si andavano a lavare i piedi, cambiare i calzini, per venire all'appuntamento con lo shiatsu, e questo è molto importante visto che tendono a chiudersi… Daniela - eravamo preoccupati per la reazione che poteva avere Massimiliano, un ragazzo autistico, lui non si fa toccare da nessuno. Quando gli si è fatta la proposta dello shiatsu in modo verbale ha detto che si sarebbe lasciato toccare la testa, come se avesse escluso il corpo, poi, dalla prima volta, è stato un'ora a godersi il trattamento succhiandosi il pollice e non voleva più alzarsi… Dott.Cocconi - per motivi di tempo non ho potuto seguire personalmente l'attività, ma ho parlato con qualche ospite e con il personale, ed ho potuto dedurre che l'iniziativa è stata apprezzatissima da tutti, ha funzionato anche per le persone che avevano più difficoltà ad affidarsi, ad avere contatti fisici, e questo mi è piaciuto molto perché l'affidarsi è un passaggio fondamentale per queste persone, per superare la paura che, anche nei rapporti normali, nelle relazioni, impedisce di fare altre attività. Più di tutti me ne ha parlato una paziente che mi ha detto che questo è stato per lei l'intervento più importante che ha avuto in questi anni. Le ha ricordato un'esperienza particolare vissuta in passato, ha ritrovato una situazione di benessere e tranquillità che non aveva provato da molto tempo. Spero che l'esperienza si possa ripetere. Alcuni ospiti sono in procinto di fondare un'associazione di pazienti che serva a portare all'esterno, anche nei luoghi "importanti" la loro voce e che crei nuove opportunità sia lavorative sia ricreative rivolte a queste persone, ma non solo. Questa nuova associazione si chiamerà :" L'Isola che non c'era " ed è con tutto il cuore che le auguriamo il successo, e faremo il possibile per avere non solo in'isola, ma un intero arcipelago pieno di opportunità. Buona fortuna ! Vorrei inoltre ringraziare la dottoressa Cocconi e il personale della struttura che hanno permesso la realizzazione di quest'esperienza che continuerà , e gli operatori shiatsu che hanno partecipato: Rossana, Sergio, Cristina, Elena, Maddalena, Fiorenzo. Chi desiderasse ulteriori informazioni può telefonare in sede al 0521 533831. |