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 papaveri...... di Alex
 
"
Non passare la tua vita
solo
o uomo,
vivila, ora, in questo
breve attimo
che, come un lampo,
illumina la tua giornata,
non passarla solamente,
godila, riempiti di essa
come le forme si riempiono della loro sostanza,
anche tu ama
e non lasciarti
solamente
disegnare dal tempo.

A.M.
"
 
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La vendetta di Palios
Di Alex (del 16/12/2007 @ 10:21:18, in Racconti, linkato 1463 volte)

La vendetta di Palios

Il ragazzo leggeva sdraiato sul letto, tra le coperte aggrovigliate ed il cuscino piegato alla bellemeglio dietro la testa.
Un bel libro, con carta patinata, bei disegni ed una grande mappa all'interno che disegnava le vie dei personaggi e le loro avventure. Ramion il nano e Lendil l'elfo uniti assieme ai loro popoli per la prima volta nella lotta per la sopravvivenza contro le armate nere, e il gruppo dei Cercatori, i rappresentanti dei vari popoli delle Terre Selvagge che cercheranno di sconfiggere il Mago Nero: Dwold, Eleanor, Mirmin, Allanon e Caino.
Il sonno cominciò a prendere il ragazzo che lottava per riuscire a finire la lettura, mancavano poche pagine, ma pian piano gli occhi si chiusero e le mani lasciarono scivolare il libro sulla coperta, mentre la copertina si slabbrava e mostrava il titolo del romanzo: "La vendetta di Palios".

Mi misi dietro l'angolo e aspettai, quando il mago alzò le mani per lanciare l'incantesimo... lo presi per i polsi e strinsi fino a farlo urlare, poi lo scagliai con tutta la mia forza contro gli alambicchi e il suo tavolo, egli cadde a terra distruggendone gran parte e mi guardò con stupore misto ad una strana paura.

Palios guardò quello sconosciuto, quell'essere che gli stava davanti, che aveva osato entrare nel suo laboratorio e che... c'era qualcosa di estremamente strano in quegli occhi, nella capigliatura, persino nel suo respiro... egli era... era un uomo r-e-a-l-e!!!
Come, come aveva fatto ad entrare in questa dimensione ?!
Annaspò col respiro per lo stupore ed il gelido terrore che lo prese. Se quell'essere conosceva il resto della storia avrebbe potuto anticiparlo in ogni mossa, finanche ucciderlo! Ma cosa diavolo ci faceva quel dannato lettore nella sua storia... Si costrinse a pensare. Come personaggio non aveva molte possibilità di sfuggire alla storia che l'autore aveva creato per lui, ma in questo caso non fronteggiava altre dimensioni fantastiche, si erano incontrate due dimensioni totalmente ed assolutamente incompatibili!
Tutti i personaggi vivono la loro trama pur essendo consapevoli nel profondo di tutto ciò che li circonda e che li ha creati, ma non sono poi molti quelli che sono costretti a squarciare quel velo e mostrare tutte le loro nudità al lettore!
Forse se si fosse costretto a seguire sì la storia, ma variando anche di poco gli avvenimenti....

Il mago aveva il volto deformato e sempre più sconvolto.

Mi rammarico solo di non avere letto fino in fondo il romanzo, mi sono addormentato con una enorme rabbia e con un grande desiderio di entrare e fermare quel dannato stregone da quattro soldi, ed ora SONO QUI! Posso toccarlo e fermare i suoi sporchi piani! Ora mi muovo e lo branco di nuovo.

-"Dannazione!"
Palios pensava alla sua situazione.
"Certo io sono il personaggio negativo della storia, ma ormai nella nostra epoca non esistono più personaggi tutti cattivi o tutti positivi, anch'io d'altronde ho le mie buone ragioni e le mie qualità, e so essere fedele ai miei alleati! Devo assolutamente spiegarglielo."

Il mago nero aprì la bocca, ma nessun suono ne uscì: era troppo lontano dal racconto che doveva svolgersi.
Nel frattempo gli eventi precipitavano, il gruppetto dei prodi, l'elfo, la ragazza, il giovane mago, il nano e l'antico signore, era riuscito a penetrare nel castello e stava per recuperare la pietra magica che avrebbe fermato le armate nere.
Palios avrebbe dovuto distruggerli con il suo potente incantesimo.

Il mago ripassava nella sua mente tutti gli avvenimenti accaduti negli altri volumi, in effetti questo era solo il quinto libro, ed il suo autore di solito si muoveva con sestilogìe di grande successo, non era giusto che lui non potesse avere il suo attimo di gloria. Il romanzo doveva finire con la sua vittoria! D'altronde non era una cosa poi così grave: ci doveva sempre essere un vincitore, per garantire la governabilità ed il senso degli avvenimenti, e nella storia umana si sa che si hanno periodi di grande libertà e felicità alternati con gravi tempi di violenze, sopraffazioni e dittature bagnate nel sangue dei sudditi. Palios era solo una pedina in questo gioco della necessità storica.

Nel passare accanto al tavolo delle magie, mi accorsi di un grosso pezzo di ferro usato per mescolare le pozioni acide, lo brancai con voluttà e decisi di passare all'azione.
Alzai il randello e lo brandii per colpire con tutta la forza quell'essere schifoso...

Non c'erano più tante possibilità... Palios annaspava con il cervello alla ricerca di una soluzione rapida, doveva, doveva esserci qualcosa... Neppure il racconto originario era poi tanto diverso intuì Palios con un improvviso ghigno di felicità, la spada del cavaliere era ora un randello di metallo, ed il finale vedeva l'unico superstite del gruppo con la mano bruciata dall'antica spada resa incandescente!

"Cavolo! " mi sono svegliato urlando, guardo la mia mano per un attimo, è rossa e gonfia, ma non perdo tempo e mi butto sul libro abbandonato a terra vicino al letto usando la luce fioca del lampione sotto casa, mi manca solo l'ultima pagina.

Il mago alzò le mani al cielo...

1-, una strana luce si fece strada nei suoi occhi e un sorriso comparve, lievissimo, sul suo viso. Rimase per un po' a pensare mentre accostava le mani al petto ed osservava intensamente fuori dal pertugio.
Lontano Ramion e Lendil concentrarono la loro attenzione sull'enorme quantità di armate nere che stavano riempiendo la valle, sarebbe stato impossibile, anche con tutti quei macchinari inventati dai nani, fermarli tutti. Mentre la polvere copriva i lati delle colline, Ramion lanciò un'occhiata in lontananza, tra la bruma si scorgeva una nera torre che sovrastava la pianura bruciata, là, forse, i suoi amici avevano trovato la morte, ed il nero mago stava per lanciare l'ultimo incantesimo.
Palios si scosse, ora sapeva cosa fare. Raccolse da terra il pezzo di ferro e sussurrando alcune parole lo trasformò in un materiale elastico, quindi lo plasmò con forza e con un tocco lo trasformò in un pregevole scettro di metallo. Aprì una porticina sul muro e scese rapidamente le scale profonde.
Eleonor brandì la spada con entrambe le mani ed urlò con tutto il fiato contro il drago. Dwolf fece appena in tempo a scansare la coda enorme e a scivolare tra due rocce della parete nascondendosi nell'oscurità. Mirmin scagliò la sua ultima freccia dorata colpendo la bestia all'occhio sinistro e permettendo ad Allanon di recuperare la spada.
"Eleonor prendi Mirmin e raggiungi Dwolf sulla parete!"
Allanon urlava per superare il rumore assordante del respiro del drago, e intanto cercava con gli occhi dove era finito il giovane mago. Quando li vide tutti e quattro uniti vicino all'uscita spiccò con un fendente una delle squame dorsali del mostro e si mise a correre dalla parte opposta per compiere in fretta il resto del cerchio, mentre teneva lo sguardo fisso sugli amici.
Palios raggiunse la tana del drago per il passaggio segreto sotto la torre. Quando gli occhi si furono ambientati all'oscurità distinse il gruppetto che tentava di scalare la parete per tornare all'uscita, Dworf teneva con cura nella mano la pietra del destino ed Eleonor lo aiutava nella salita. Li guardò con una strana voglia di ridere, poi si voltò di scatto verso il drago che stava per lanciare la sua fiamma sul gruppo.
"Azka Thka!"
Il drago chiuse le sue fauci e si piegò al volere di quelle parole pronunciate con autorità.
Eleonor lasciò il vecchio nano e si lanciò verso il mago, ma prima di raggiungerlo fu presa e sollevata da una forza invisibile. Caino, che fino ad allora era stato come in trance per recuperare la sua energia, aprì gli occhi di scatto e pronunciò con grande forza nove delle dieci parole dell'incantesimo, ma alla decima la bocca si bloccò come in una risata senza voce. Mentre l'elfo prendeva la mira con la sua fionda Allanon fece suonare la sua voce profonda:
"Basta Mirmin, aiuta Dworf a scendere dalla roccia, se il signore delle tenebre ha bloccato il drago e non ci ha ancora ucciso pur avendoci scoperto non credo che lo farà proprio adesso."
"Giusto, mio caro Allanon, non sono qui per combattere, ma per parlare, se me lo permettete."
Con un gesto della mano fece scendere Eleonor e lasciò le mascelle di Caino.
"Non fidarti Allanon! Potrebbe essere solo un gioco per lui!" urlò Eleonor appena posati i piedi sulla roccia.
"Ha ragione Allanon, se avessi voluto cancellarvi avrei potuto farlo già da tempo, sapevate che in questo castello i miei poteri sono illimitati, e niente può fermarmi, ma non sono qui per gloriarmi." Allanon posò la spada nel fodero e si avvicinò al mago nero.
"Questo è tuo, se sei disposto a fare un accordo." Palios porse lo scettro al cavaliere e lasciò cadere le sue difese magiche per permettere ad Allanon di prenderlo.
"Quale sono le tue condizioni?" chiese Allanon.
"Nessuna in particolare e tutto in generale. Sono disposto a ritirare ogni pretesa sulle terre mediane, ed a contribuire alla rinascita di Turnin, distrutta dalle mie armate, ma in cambio voi mi lascerete il mio castello e le Terre Bruciate attorno, affinché possa continuare i miei studi e affinare la mia arte." Allanon guardò i suoi compagni esterrefatti, ma duri nello sguardo e nel viso.
"E riguardo alla pietra?"
"Potrà restare nelle vostre mani ed essere utilizzata per la ricostruzione delle Terre Selvagge, ma non dovrete mai portarla o dirigerla verso i miei territori. Per quanto riguarda il resto vi do un unico consiglio, affrettate il vostro ritorno e badate di non tralasciare nulla nella istruzione dei vostri figli, io credo di avere avuto un'esperienza interessante in questo ultimo incontro, ma non posso garantirvi che le nostre vite non si incontreranno e non porteranno a termine quello che era stato scritto per loro un tempo."
Con un rapido fruscìo del mantello scuro Palios scomparve lasciando Allanon e i suoi compagni testimoni di un incredibile finale.
FINE 1

2-, pronunciò la parola magica e si udì un grande boato, fumo azzurro si sparse dalla fiamma sempre accesa del forno...
Allanon corse per i corridoi come preso da furore, le lacrime gli annebbiavano la vista ed ogni muscolo gemeva come se stesse per strapparsi. I suoi amici, tutti i suoi compagni erano scomparsi in una nuvola di fumo nero, la pietra era ancora saldamente nelle grinfie del drago, tutto era perso. Ma un grande furore, un desiderio folle gli prendeva il cuore: lottare fino all'ultimo e strappare il cuore al mago, anche se nulla avesse potuto con la sua sola spada. Giunse in cima alla torre mentre si diradava lentamente la nube azzurrina, il mago era sdraiato a terra, con la testa appoggiata al muro e sogghignava con una luce maligna negli occhi, era troppo contento di quella liberazione, Allanon non si fermò un solo istante e seguendo il suo destino di cavaliere balzò davanti a Palios e gli immerse la spada nel cuore.
FINE 2

 
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