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 papaveri...... di Alex
 
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Un'idea che non sia pericolosa non merita affatto di essere chiamata idea

Oscar Wilde
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Di Alex (del 28/07/2023 @ 09:32:01, in Società, linkato 231 volte)

Nella storia le società hanno sempre ottenuto il controllo delle scelte del popolo, anticamente tramite la cultura, la religione e la forza militare;

in epoca più moderna, dopo l'avvento della borgheisa, si è aggiunto il controllo tramite l'economia.

Nell'epoca odierna il controllo delle masse è molto evidente e noto a tutti:

  • la cultura (le scuole),
  • l'informazione (giornali e televisione) ed oggi anche i social network,
  • il sistema culturale capitalistico quindi i soldi e il lavoro, strutturato attraverso le banche, i prestiti e le tasse e tramite la cultura consumistica, quindi la tecnologia e i beni superflui.

I messaggi dei media, il controllo economico, il controllo tramite gli imput dei cellulari.. è tutto molto chiaro ed evidente, ma può provocare varie reazioni, vari rifiuti.

Di fatto le società alternative (nell'ordine di pochi punti percentuali) al margine di quella principale, non fanno che confermare il richiamo alla vita dei beni, e dei servizi in cambio del controllo.

I fallimenti dei poiccoli gruppi alternativi che spesso vengono coinvolti da altre forme di dipendenza, non fanno che peggiorare la potenza del sistema vincente.

Quale modo migliore per distogliere le persone che non si sentono complete nel sistema più diffuso dalle questioni più evidenti (disparità socioe-conomica, ingiustizia, fallimento della gestione sociale, impoverimento culturale, sempre maggior dipendenza economica), ottenute con i soliti semplici e poco costosi metodi antichi, che utilizzare teorie di controllo teconologico o segreto... si ottiene uno spostamento dell'attenzione, molto più controllabile di chi invece smonta il sistema dall'interno e ne evidenzia i limiti e le bassezze, magari facendo presente modalità più virtuose di azione.

Di fatto ritengo che sia sempre stato più funzionale cambiare, riformare il sistema dall'interno, con l'esempio e il ragionamento, questo in quanto la storias ci ha indicato che gli sconvolgimenti più intensi come le rivoluzioni hanno sempre distrutto in modo totale cose positive e negative e creato il terreno per le peggori restaurazioni. La violenza non ha mai creato sistemi socio-culturali liberi, vbitali e con evoluzioni positive... in parte solo quella francese, nel lungo periodo, ha stravolto il sistema precedente, ma consegnando poi l'occidente al capitalismo ed al consumisno di oggi, le rivoluzioni popoalri si sono sempre purtroppo risolte in nulla, la rivolta a Cuba, in Russia, hanno certo distrtutto un sistema di potere inaccettabile, ma consegnandolo ad altri sistemi di potere altrettanto gretti.

Ove non sia presente una dittatura, credo che la trasformazione sia il sistema più conveniente.

 

 
Di Alex (del 30/09/2021 @ 13:44:58, in Società, linkato 656 volte)

La mia storia personale mi porta ad avere un atteggiamento critico nei confronti delle situazioni ove siano in gioco interessi di potere o commerciali.

In specifico nell'ambito della medicina occidentale porto su me stesso i segni di una gestione non perfetta degli effetti secondari delle medicine.

Un medicinale somministrato a mia madre durante la gestazione, e neppure inserito nella cartella clinica della gravidanza, che conservo, ha avuto su di me gli stessi effetti del famoso talidomide, ma io sono nato nel mese e l'anno in cui i vertici della società che produceva il talidomide erano a processo, per cui nonostante questo, lo stesso errore è stato commesso poco dopo.

Mia madre ha contratto una epatite divenuta cornica, negli anni ottanta non c'erano cure né vaccini, avendo poco più che quarant'anni desiderava rimanere con i suoi cari, per cui, quando le hanno indicato che aveva pochi mesi di vita, ha deciso di studiare le cure orientali, di affidarsi alla macrobiotica, alle medicine erboristiche e alle medicine omeopatiche.

Non ho dubbi sull'efficacia delle medicine occidentali, ma rimane un fatto che hanno degli effetti secondari e non agiscono quasi mai secondo una valutazione olistica della persona, sono causa-effetto, pensiero-azione, la matrice occidentale del rapporto con il mondo che ci ha dato tanta tecnologia, ma pochissima evoluzione soci-emotiva e ha distrutto di contro l'ecosistema del pianeta.

Quando mia madre decise quella strada i centri di macrobiotica sembravano magazzini dei carbonari e le medicine omeopatiche erano vietate o almeno era vietata la commercializzazione, non potevano avere nomi, marchi, posologie, i centri erboristici erano pochissimi e poco valorizzati...interessi economici e di potere...

Mia madre visse, contro ogni previsione medica occidentale, altri due anni.

Mio padre, in età, avanzata, contrasse il morbo di Waldenstrom, mai ho compreso come lo abbia contratto in quanto è spesso correlato con l'esposizione alle radiazioni (si vedano i militari che combatterono in Jugoslavia con le armi all'uranio impoverito); la vicenda fu lunga e dolorosa, ma quello che mi colpì fu la grande umanità e dedizione dei medici del day hospital e la totale mancanza di umanità dei due medici primari che si passavano mio padre quando una cura non funzionava, sembrava per poter testare nuove medicine; interessi di potere.

Detto questo veniamo all'argomento: il Green Pass.

Non sono contrario ai vaccini in generale, alla medicina, e neppure alle misure adottate per il Covid-19 che certamente hanno salvato tante persone e ne salveranno ancora, ma da quello detto prima nutro ragionevoli dubbi quando noto un interesse economico e/o di potere dietro ad uno strumento che viene commercializzato, non è la ricerca medica che metto in dubbio, e neppure la medicina, ma le persone che stanno dietro a questo, gli interessi economici dietro a questo, che mi fanno temere utilizzi non consoni, non realmente testati, delle medicine e dei vaccini.

Ritengo che la pandemia abbia, come ogni crisi sociale, evidenziato i limiti della società odierna: mancanza di informazioni equilibrate, ricorso alla paura, ricorso alla forza... un distacco sempre più evidente tra istituzioni e cittadino.
Viviamo in una tecnocrazia, ove il potere è dettato dal controllo tecnologico e la fiducia nella tecnologia e nella scienza sembra un mantra per le democrazie occidentali, ma è davvero questo il livello piu' avanzato che potevamo raggiungere?
Davvero il massimo che si potesse esprimere è la dipendenza quasi patologica dall'informazione, dai media e la quasi totale mancanza di capacità critica pulita?

Il governo e le istituzioni hanno risposto alla situazione non aumentando il livello di coscienza dei cittadini, ma imponendo delle soluzioni.

La reattanza (in psicologia, tendenza emozionale al recupero della libertà personale di cui il soggetto sia stato parzialmente o totalmente privato.) è la risposta istintiva ad una costrizione sempre più diretta.

La civiltà occidentale parte da principi diversi da quella orientale, la medicina e l'approccio scientifico occidentale sono decisamente produttivi, ma si perdono un pezzo: in oriente la malattia è un'occasione di crescita spirituale, emotiva e psicologica, poi viene la cura sintomatologica, in occidente si procede a curare la causa ed i sintomi, con estrema efficacia, ma disattendendo del tutto l'aspetto emotivo-piscologico del malato, pura razionalità, con un fine specifico, ma perdendo ogni aspetto spirituale, emotivo, complessivo della persona, scordando spesso anche che la motivazione psicologica alla guarigione è una delle basi della riuscita della cura.

Per questo forse, le ricerche sulle medicine omeopatiche ed altri rimedi orientali sembrano indicare che siamo di fronte a rimedi placebo, forse perché in oriente si crede appunto che sia la persona a curarsi, a superare la malattia, e quindi ben vengano strumenti che aumentino la fiducia nella guarigione, che rafforzino il lavoro psichico sulla malattia.

Questo si riflette anche sulle scelte di oggi: il vaccino, la scienza, anche a discapito della evoluzione socio-psico-emotiva della società... considerati secondari rispetto all'economia e alla cura fisiologica, quindi lockdown, dad, regole, costrizioni.... senza poi pensare alla parte positiva, ossia ricostruire la socialità, la comunicazione... in questo senso sono convinto che chi non la pensa come noi possa, non debba, evolvere la sua posizione solo quando la veda riconosciuta, quando di ognuno si comprendano le motivazioni che stanno sotto le scelte, solo allora è possibile il dialogo e una evoluzione di entrambe le parti... Vedo invece assolutezza, termini, sui giornali, come ignoranza, stupidità, incompetenza, paura che identificano chi non è d'accordo con gli altri, questo è grave e mina la possibilità di evolvere, non c'è la volontà ed il desiderio di capire le scelte, solo la demonizzazione... siamo molto molto indietro e la ripresa economica non ci salverà da un inverno spirituale e socio-evolutivo molto lungo purtroppo.

Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire. Marguerite Yourcenar

Sono sempre stato dell'idea che una società sia tanto più evoluta quanto rimetta ai suoi membri la capacità di scelta fornendogli il massimo di informazione e di coscienza della situazione.
Di contro ritengo che l'utilizzo della forza, dell'imposizione, ancorché sia necessario alle volte, determini una naturale decadenza del rapporto tra cittadino ed istituzioni ed evidenzi una sostanziale debolezza di chi governa.

Utilizzare il green pass in tutte le aziende a motivi economici prima di tutto, e come espressione di potere, non credo sia stata la scelta corretta, parte dal principio che i cittadini italiani non sanno gestire la loro vita, provoca automaticamente episodi di reattanza e non tiene conto della complessità dell'approccio critico nei confronti della medicina, dei vaccini e delle istituzioni, cosa che invece dovrebbe essere sacrosanta in democrazia.

A livello educativo non è certo l'imposizione che fa evolvere le persone, ma l'adesione ad una motivazione, in questo credo che il governo italiano abbia fallito.

Io, per mie motivazioni, mi sono vaccinato.

La contrapposizione assoluta tra i vaccinati e quelli non è una polarizzazione, ma i motivi per cui qualcuno fa una scelta, quelli si perdono, si perdono nei media, nei social, nei giornali, le persone tendono a parlare per frasi fatte, per slogan, a fare scelte bianche e nere, ma i motivi, i bisogni sono altri, sono molto più condivisibili di quanto sembra, da entrambe le parti.

Creare tanti controllori, oltre a mettere il lavoratore in balia dell'azienda, rischia di porci in situazioni che furono evidenziate dall'Esperimento di Stanford...

Un'altra strada, un confronto maggiore, il rispetto di chi ha dubbi, non l'estremizzazione delle informazioni e la demonizzazione di chi non è allineato, questo mi aspettavo e mi aspetto da una Repubblica democratica nel 2021.

 
Di Alex (del 07/03/2016 @ 08:34:07, in Società, linkato 1729 volte)

Sabato 27 febbraio 2016, dopo aver frequentato il corso gratuito per coppie in attesa, abbiamo partecipato ad un bellissimo evento.

Il corso è un approfondimento della tecnica del bonding, il contatto e la comunicazione durante i nove mesi di gravidanza.

In questi anni Gabriella Ferrari ha condotto una ricerca che studia le reazioni del bambini nascituri nei confronti della madri e dei padri.

E' stato quindi con grande piacere ed emozione che io e mia moglie abbiamo dato un contributo contattando la bimba che nascerà tra qualche mese e partecipato a questa importante ricerca che speriamo innalzi la coscienza dei genitori e migliori la possibilità che i figli che nasceranno portino più amore e serenità nella nostra società futura.

Grazie Gabriella!

 
Di Alex (del 10/03/2015 @ 19:21:23, in Società, linkato 1037 volte)
Basta che i vescovi e i preti debbano giudicare progetti importanti volti a ridurre lo studpido divariio della cultura occidentale tra maschi e femmine, l'evoluzione umana passa da una ampliamento della parte femminile nei maschi e maschile nelle femmine, da un riconoscimento delle differenze ed un rispetto degli elementi simili.
La religione ed il sesso, l'oriebtamento sessuale non hanno nulla a che fare.
Ciò che è importante è quanto una persona è in grado di amare, di rispettare il prossimo e di favorire la crescita umana e spirituale sua e degli altri, non ha nessuna importanza con chi gli piaccia andare a letto, uomini, donne o capre.
La religione che si interessa dei comportamenti sessuali non ha nulla a che fare con la spiritualità e la crescita, anzi divensta spesso un freno ad essa ed un allontanamento da Dio.
Raggiungere un grande rispetto per ogni scelta e peculiarità umana, questo è religione e spiritualità, condividere uno stesso cammino seppur diversissimi, questo è crescita spirutuale.
 

Premessa: Qualsiasi simbolo, anche in stato silente, perchè non più coinvolto dalla quotidianità e dalla cutura presente, viene recepito comunque dall'inconscio di chi lo percepisce.
Lo stato di quiete apparente viene subito trasformato in attivo nel momento in cui i vissuti personali entrano in relazione, in risonanza con il contenuto simbolico, provocando un rafforzamento delle spinte emotive e del modo in cui la realtà viene percepita e valutata dalle persone.*

Il monumento di Vittorio Bottego in piazza Dalla Chiesa a Parma, è appena stato ricollocato nel nuovo piazzale della Stazione dei treni.

fonte: Repubblica Parma

L'uomo Vittorio Bottego è stato senz'altro un personaggio storico, le sue gesta  erano apprezzate e riconosciute, d'altronde il periodo storico era ben diverso, benché, come sempre del resto, non tutti fossero così propensi alla violenza e al pregiudizio per le culture diverse.
Ci troviamo proprio nel perido dell'Italia appena unificata, piena di speranze e di difficoltà.
Con un grande deisderio di rivalsa, di riscatto e un richiamo sempre più evidente alle grandezze della storia, infatti dopo alcuni decenni dalla morte di Vittorio Bottego (1897) si avrà il recupero fascista delle glorie romane e la recrudescenza delle guerre coloniche italiane.

L'Italia aveva iniziato la sua espansione colonica nel 1882 in Eritrea, proseguendo con la Libia, la Somalia e l'Etiopia, Dodecaneso e Albania.
Negi anni 30 Mussolini, secondo la visione dell'Impero itaiano, progettò e attuò varie espansioni delle colonie italiane in Africa.
Il tutto si esaurì alla fine della seconda guerra mondiale.

Vittorio Bottego quindi si inserisce in un contesto di espansione militare e culturale italiana, in un periodo ove i vari ministri si definivano critici e magari contrari alle azioni coloniali, ma decidevano comunque di ampliare i domini, all'inizio solo di natura commerciale.
Le azioni di guerra si inserivano in un contesto coloniale già ampiamente sfruttato dalle altre potenze europee (Francia, Inghilterra), ed in una situazione politica instabile dei contesti indigeni.

Detto questo però possiamo venire ad oggi.

fonte: Wikipedia

Il Monumento in questione fu realizzato da Ettore Ximenes agli inizi del novecento e inagurato il 1907, dunque in pieno ambito colonialista.
Ciò che rese più che altro famoso Vittorio Bottego furono le sue esplorazioni nel corno d'Africa, soprattutto il percorso di due fiumi: il Giuba e l'Omo, contribuendo alla costruzione delle cartine geografiche dell'epoca e ricevendo anche una medaglia d'oro al valor militare.

Leggendo da alcune fonti l'ultimo periodo dell'esploratore (come viene definito):

"Tenta di proseguire l'esplorazione in territorio etiopico, nella regione dei Galla ma è invece costretto ad un combattimento (causato anche dal suo carattere impetuoso) a Daga Roba, nel corso del quale viene ucciso il 17 marzo 1897"
Medaglia d'oro al valor militare alla memoria:
«Dimostrò sagacia ammirevole nel dirigere una spedizione scientifico-militare nell'Africa Equatoriale attraverso paesi inesplorati e fra popolazioni ostili e bellicose e spiegò eccezionale coraggio attaccando con soli 86 uomini un nemico forte di circa un migliaio di combattenti e morendo eroicamente sul campo ferito al petto e alla testa da due colpi di arma da fuoco.» — Gobò (Paesi Galla) - 17 marzo 1897
(wikipedia)

Quindi ci troviamo di fronte ad un Esploratore, capitano di spedizioni scintifico-militari, il quale combatté le popolazioni indigene per poter condurre le sue esplorazioni a fini scientifici (geografici e naturalistici) e militari (colonialisti).

Questo è il background culturale che ispira il monumento, i quale, in ogni caso, risulta molto chiaro: un comandante militare, in posizione di sfida e di comando, sotto il quale sono posizionati due indigeni abbattuti dalla presenza dell'esploratore, in abbigliamento d'epoca, armati, uno con un'espressione spaventata e l'altro morente.

Secondo alcune interpetazioni: "di fianco si trovano due statue di guerrieri a simboleggiare i fiumi orientali africani Omo e Giuba, che lui stesso esplorò."

Anche se le simbologie volute dall'artista potrebbero riguardare effettivamente i due fiumi esplorati, ed in effetti l'ambientazione a grotta con l'acqua richiama certamente gli ambienti eritrei ove furono condotte le spedizioni, ritengo che nella nostra epoca sia molto difficile che l'immagine che ci presenta il monumento sia recepita come "esplorazione", "ricerca scientifica" o "fiumi d'Africa".

*Qualsiasi simbolo, anche in stato silente, inerme perchè non più coinvolto dalla quotidianità e dalla cutura presente, viene recepito comunque dall'inconscio di chi lo percepisce.
Lo stato di quiete apparente viene subito trasformato in attivo nel momento in cui i vissuti personali entrano in relazione, in risonanza con il contenuto simbolico, provocando un rafforzamento delle spinte emotive e del modo in cui la realtà viene percepita e valutata dalle persone.

Dunque un monumento che riversa un contenuto simbolico militare, nel quale è evidente la prevaricazione dell'uomo occidentale su quello africano è davvero ancora rispondente alla visione culturale della nostra epoca, alla necessità di un multiculturalismo che ci aiuti nella difficoltà dei rapporti quotidiani con "gli altri"?

Il monumento, come spesso nella nostra società priva dell'attenzione al contesto, al valore dell'insieme e delle corrispondenze, è posto nel piazzale della stazione dei treni, luogo di passaggio obbligato per molti forestieri, italiani e non, e nei pressi dell'Ufficio Informstranieri del Comune di Parma, ove vengono accolti i richiedenti asilo, e tutti coloro che per la loro condizione di "stranieri", necessitano di un supporto per le pratiche amministrative.

(Fonti: wikipedia italia, La Repubblica Parma, www.imonumenti.it, Treccani Online, www.ilcornodafrica.it)

 
Di Alex (del 02/09/2014 @ 21:20:19, in Società, linkato 1490 volte)

Le persone, nel corso della loro vita, cercano, man mano che crescono come individui, di difendere le loro posizioni e le loro autonomie decisionali.
I figli spesso non accettano consigli e tanto meno intromissioni nelle loro scelte di vita, come quali amici avere, quali compagni i compagne frequentare, quali scuole o studi seguire.
Si vuole decidere da soli chi amare, o di chi innamorarsi, e quali strade, anche sbagliate, seguire, per crescere da soli come individui, e chiarire quali siano le nostre scelte individuali.

Senz'altro, ove questo individualismo non sia esaperato, è un persorso importante per la crescita personale e per la formazione della propria coscienza.

Nella nostra società moderna non si accetta più che sia il patriarca a decidere il marito delle figlie, e il lavoro che dovranno svolgere i figli maschi.

Si esce di casa, ci si affranca dai genitori economicamente e ci si crea la propria strada.

Quindi si ritene assurdo che altre persone decidano per noi.

Gli amici, gli amori, la casa, gli studi, il lavoro, sono aree importanti della nostra vita che non lasciamo in mano ad altri.

Allora mi chiedo: la scelta che riguarda ogni individuo di questo mondo, la decisione di quale valore dare al proprio vivere, quale senso dare alla morte e su che scala di valori costrure la nostra crescita, ossia il proprio percorso spirituale, perchè viene ancora demandato ad altri?

Ci siamo affrancati, in buona parte, da anni di patriarcato, visioni dittatoriali e accademiche, ma per wuanto riguarda il nostro spirito ancora è considerato assurdo che una persona percorra una sua strada personale.

Nella scelta che dov rebbe determinare il senso del nostro esistere, ed anche del nostro morire, demandiamo ad altri di dirci come dobbiamo agire e pensare!

Io credo invece che una scelta così sostanziale sia assolutamente privata e individuale.

Senz'altro un pecorso spirituale si arricchisce dal mettere in comunione i propri percorsi e le proprie riflessioni.

Ma ritengo che chi dedica la sua vita ad un percorso spirtuale abbia il compito di trasmettere la sua esperienza in proposito, non cosiderare la sua esperienza personale come la stessa valida per me o per altri.

Posso rivolgermi ad un professionista per farmi dire come si suona tecnicamente uno strumento, come si disegna, come si pratca uno sport al meglio, ma poi sarà il mio modo che dovrò trovare, il mio sport, il mio strumento, il mio metodo artistico.

Il maestro sa trasmettermi la saggezza del suo percorso, i valori il più possibile universali, ma il vero maestro saprà tirare fuori, maieuticamente, il mio modo di percorrere la strada, non plasmarmi a sua immagine.

Il monaco, il prete, l'imam, lo sciamano, sapranno dirmi come loro hanno fatto la loro ricerca, cosa hanno provato e come sono usciti dalle difficoltà, quali sono le tecniche che per anni hanno sperimentato tante persone e come si possono applicare; io potrò provare a mia volta fino a scoprire la strada più consona al mio sentire, e, volendo, discostarmi da ognuno per arrivare al mio modo di vivere lo spirito e la religiosità.

Ritengo errato il modo con cui le religioni si pongono come strade uniche e come sistemi decodificati bloccati.

Credo debbano esistere tante religioni quanti sono gli esseri umani. Solo così la ricerca spirituale potrà fare un balzo in avanti come accadde un tempo alla ricerca filosofica e letteraria, all'umanesimo.

Quale arricchimento artistico avrebbe avuto l'umanità se ogni artista avesse dovuto stare solo a pochissimi percorsi artistici predefiniti dalla notte dei tempi?

Se davvero una ricerca spirituale si pone senza secondi fini, senza prevaricazioni ideologiche o individualistiche, credo che possa coesistere con milioni di altre ricerche nell'assoluto rispetto del modo di ognuno di percorrere la sua strada.

D'altronde la storia lo insegna: ogni volta che un individuo percorre profondamente una sua strada personale di ricerca spirituale, del tutto avulsa da secondi fini ed elaborazioni di percorsi precedenti, ne nasce una nuova religione. Dunque solo chi di fatto si pone ereticamente dalle religioni codificate è in grado di scoprire nuove dimensioni spirituali e nuovi modi di percorrre la sgtrada della crescita all'interno di sé, questo perchè le religioni codificate per loro natura bloccano la vera ricerca individuale proponendo un percorso già deciso sulla base di scelte ed esperienze fatte da altri.

 
Di Alex (del 01/09/2014 @ 19:27:59, in Società, linkato 2270 volte)

Ritengo vi sia una profonda differenza tra fondamentalisti e islamici,

non tutti sono per la guerra e il terrorismo

e non tutti sono per prevaricare con la loro religione le altre,

esattamente come accade tra i cattolici, alcuni sono rabbiosi, alcuni si credono già beatificati, molti sono ipocriti, ma tante sono le persone che vivono e seguono solo il loro percorso.

È impossibile che in un gruppo di esseri umani vi siano tutte persone dello stesso genere, è il motivo per cui hanno senso di esistere le leggi, i corpi di polizia, le culture e gli stati.

La stessa persona è in grado di cambiare moltissimo nella vita.

Per questo è grave decidere della morte di altre persone o altre culture in gruppo, senza rispettare il singolo individuo ed il percorso di ognuno.

Tra l'altro questo è sempre stato l'insegnamento di ogni religione, non travisata, e, prima di tutto, quella cristiana...

 
Di Alex (del 02/06/2014 @ 09:30:43, in Società, linkato 1584 volte)

Dopo alcuni incontri come costellante come "aiutante", mi permetto di scrivere alcune cose sulle Costellazioni familiari.

Le Costellazioni familiari sono un metodo introspettivo ed altamente emotivo che va a lavorare sulle situazioni antiche ed odierne che ci limitano nel vivere di ogni giorno.

Non sono magiche, per quanto possano dirvi alcune persone, quello che lasciano è un forte senso di appagamento per il fatto ci avere accettato di lavorare su ciò che facilmente ci disturba, oltre ad alcuni spunti molto importante per far evolvere la nostra coscienza e la nostra crescita personale.

Bisogna evidenziare che, lavorando a livello prettamente emotivo, non tutti sono pronti a questo confronto in ogni momento della loro vita.

Ritengo che i pareri discordanti rispetto alle Costellazioni familiari provengano:
prima di tutto dall'esistenza di facilitatori non preparati a dovere e magari non in grado di gestire quello che può derivare dagli incontri,
inoltre credo che spesso si facciano accedere agli incontri persone che in quel momento non sarebbero nel periodo giusto della loro esistenza per recepire ed accettare una forte spinta al cambiamento.
Non rispettare la dimensione emotiva delle persone e la qualità del lavoro in questi campi è molto grave e senz'altro provoca molti più problemi di quelli che potrebbe risolvere.

Altro elemento riguarda come l'uomo occidentale di oggi accolga ogni nuova disciplina di crescita interiore;
spinto dal consumismo e dal sistema pubblicitario, tecnologico e da una miriade di racconti letterari e cinematorgrafici che inneggiano alle soluzioni ed alle vittorie magiche della vita,
cade inesorabilmente nel desiderare e volere solo strumenti che siano risolutivi immediatamente, che non comportino lavoro e sofferenza e nemmeno il tempo corretto.

Questo atteggiamento è estremamente irreale: non esiste strumento, che sia davvero efficace, per un cambiamento interiore, per una propria crescita personale, che possa essere veloce o portare giovamento senza una fase di difficoltà, di lavoro lungo ed estenuante.

Pensiamo ad una cura e ad una convalescenza dopo un trauma o un intervento di una certa entità: ogni persona reagisce in maniera soggettiva, ha un tempo preciso per essere in grado di ricevere questo intervento ed un decorso lungo, con fasi doloranti, fino ad ottenere un nuovo equilibrio ed una nuova vitalità.
Lo stesso vale per un lavoro interiore, psicologioco-emotivo, inerente la crescita evolutiva di una persona.

Le Costellazioni familiari quindi non risolvono nulla, ma aiutano ad avere uno spunto, un avvio, una liberazione emotiva che lascia aperte molte strade, senza percorre le quali però non si ottiene nulla.

Le soluzioni provengono solo da noi, solo il nostro impegno e la nostra scelta di evolvere è abile per raggiungere non una soluzione, in quanto nel campo in cui siamo non si risolve nulla, ma dei traguardi che aprono nuove strade e nuove modalità di esistenza.

Se si ritiene che questo percorso possa essere utile conviene contattare un professionista, un facilitatore che conosca a fondo la materia ed abbia una buona esperienza.

Io, personalmente, sono sempre molto soddisfatto di ogni incontro a cui ho parteciato, e considero le Costellazioni familiari un'ottima occasione di lavoro, ma non alternativa a tutto il resto: le discipline orientali, la psicanalisi.
Nell'ultimo periodo ho seguito alcuni corsi di Mediazione dei conflitti (secondo la scuola umanistica), ascolto empatico e gestione dello stress, e devo dire che anche questi strumenti, motlo più intellettuali, con un contesto più legato al lavoro, permettono di acquisire punti di vista e strumenti di lavoro ottimi, anche se, ritengo molto più di carattere pratico visto il contesto, utili a livello personale se si ritene di integrarli con un approccio più approfondito e mirato.

 
Di Alex (del 11/10/2013 @ 18:49:47, in Società, linkato 1449 volte)

Se per bivacco si intende sdraiarsi e gozzovogliare non è grave, se per bivacco si intende sedersi e baciarsi è buona cosa, se per bivacco si intende mangiare e bere mentre si parla ben venga!

I monumenti vanno preservati dai vandalismi, dalla sporcizia, dall'uso non consono, dallo smog e dalle norme che li trasformano in pietre morte!

Se gli spazi artistici diventano museo non sono più vissuti nel qutidiano e sono destinati a morire.

Un monumento NON deve essere solo per i turisti, mai!

L'arte, l'architettura, sono state pensate per essere vissute e fruite, anche nel quotidiano o sono pietre inutili da buttare giù.

Quindi una norma che vieta di bere e sdraiarsi presso o su un monumento che possiede spazi appositi per sedersi e viverci è ASSURDA.

Se esiste un problema di bivacco, inteso come gozzovigliare, bere e mangiare lasciando sporco ocreando capannelli di gente molesta per gli altri, allora va risolto, ma non con interventi proibizionisti, ma sociali.

Altre forme di vissuto degli spazi urbani sono da contenere, e nel contempo agevolare!

Fare vivere una piazza duomo ai giovani solo come gita scolsatica e non come chiacchere con gli amici o persino concerti improvvisati significa uccidere la città e quegli spazi, anche nella memoria dei cittadini futuri, che ci metteranno poco a trasformali in centri commerciali.

Vergogna.

 
Di Alex (del 23/02/2013 @ 20:19:27, in Società, linkato 1704 volte)

Abbiamo finalmente terminato il sistema decisionale di ED.

Lo trovate all'indirizzo http://www.evolvedemocracy.org.

Vogliamo permettere ad ogni italiano di essere un cittadino, di partecipare alle scelte

Il prossimo governo italiano dovrà viaggiare a vista, diamogli uno strumento 

I governanti si sono persi nel loro governo e nel desiderio di potere …

I cittadini vogliono riappropriarsi dello stato e del paese, aiutiamoli 

Abbiamo pensato ad uno strumento libero, funzionale e nuovo per permettere a tutti di partecipare alle sorti del governo della Città, della Regione e dello Stato 

AIUTATECI

PARTECIPATE

ENTRATE NEL NOSTRO LABORATORIO DI IDEE! 

VI ASPETTIAMO NON SOLO PER UN CONTRIBUTO ECONOMICO

MA PER FARE PARTE DELL’EVOLUZIONE DELLA DEMOCRAZIA

 

il confronto è tutto

Internet sta aumentando in modo esponenziale le possibilità di
confrontarsi gli uni agli altri, di dare e ricevere informazioni,

pareri e critiche. Noi abbiamo fatto in modo che questo
confronto possa sempre rivelarsi costruttivo …
… anche quello tra privati cittadini ed istituzioni pubbliche

Il nostro scopo è realizzare il sogno di chi, come noi,

è convinto sia un diritto fondamentale partecipare

tanto alle scelte riguardanti la comunità di cui si è parte,

quanto alla formulazione delle leggi che sanciranno tali scelte.

 

 
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