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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 05/11/2006
Mi chiedevo l'altro giorno, come mai mi piacessero tanto i prati pieni di erbette tutte diverse, ma che poi, nell'insieme, si risolvevano come sempre in una ammirabile armonia. D'accordo, la natura da sempre è maestra del bello, ma allora mi sono chiesto cosa accade nelle nostre città ora? Ed ecco che ho seguito questa riflessione: fino alla fine dell'ottocento in tutto il mondo non esistevano linee rette, ossia quelle che esistevano erano imprecise e gli uomini convivevano con costruzioni ed ambienti, oggetti e riproduzioni artistiche che non contenevano rette assolute dato che non avevano la capacità tecnica per realizzarle... Però, visto che la natura non possiede se non rarissimamente (minerali) linee rette specifiche, ecco che ho pensato che l'uomo viveva in ambienti e contesti che comunque ricordavano la natura per il loro essere imperfetti, non geometrici, dunque non razionali all'eccesso. Invece da almeno 100 anni noi viviamo in contesti razionali, geometrici, precisi, pieni di rette e angoli a 90 gradi... con case brutte e scarne in cui l'unico divertimento visivo è il movimento dei cubi e dei parallelepipedi, con effetti disastrosi sulla vivibilità degli ambienti, ma io mi chiedo: se è vero che ciò che vediamo ci influenza nel nostro sentire, come possiamo vivere bene oggi?! La curva, le rette imprecise, pensate ai massi squadrati che compongono gli deifici medioevali, che fascino portano con se, e io credo non solo sia per l'epoca cavalleresca e misteriosa che richiamano, non solo perchè sono levigati dalla storia, ma anche perchè si legano con naturale asperità alla naturalezza che è in noi. Eppoi provate ad osservare uno sgabello perso all'ikea e quello fatto dal nonno in soffitta, senz'altro sarà un po' sbilenco quest'ultimo, ma sapete qual'è il valore che lo rende più importante di qualsiasi realizzazione industriale? Il suo non essere perfetto, quindi il suo partecipare dell'imperfezione della vita, che in sé è sempre in movimento e rifiuta il geometrismo e la razionalità, e come tale il fatto che stimola in noi emozioni e sentimenti, non solo pensieri pratici e meccanici.
Di Alex (pubblicato @ 18:45:26 in Società, linkato 1909 volte)
Pensate, pensate a quando si diceva:
autunno... cadono le foglie, e su tutte le raffigurazioni di quella stagione, sui libri per bambini, sulle carte da parati, nelle riviste, autunno veniva raffigurato con le foglie a terra e le castagne, stessa cosa per l'estate con la spiga...
oppure l'inverno con la neve o la primavera con i fiori e le rondini.
Sembrano stupidaggini da bambini anni trenta, ma pensate al fatto che ora non è più così.
Da una sensazione di fasi naturali si è passati ad un ciclo prettamente economico: autunno, arrivano i saldi e la finanziaria; inverno, bolli da pagare, feste di natale e ultimo dell'anno; primavera, pasqua, tiro fuori lo scooter e la moto; estate, piscina e mutuo per fare le vacanze!
I ritmi naturali che scandivano lanostra vita e ci legavano alla realtà del nostro essere come animali nella natura sono sotituoiti da situazioni legate al lavoro, ai soldi e alle feste comandate che altro non sono se non feste del consumismo...
Fotografie del 05/11/2006
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